Improvvisazione presentazione

La capacità di suonare cose non scritte o studiate in precedenza è quella che viene definita normalmente improvvisazione.

In realtà sul significato del termine si potrebbe discutere a lungo ma, come in tutti gli altri argomenti, il nostro scopo è di indicare una serie di esercizi che consentano un approccio graduale che, mai come in questo caso, può assumere moltissime sfumature ed interpretazioni.

Bisogna innanzitutto dire che prima di preoccuparsi dell’improvvisazione è preferibile avere acquisito una discreta Tecnica di Base che ci consenta di controllare a sufficienza lo strumento e la conoscenza della teoria necessaria ad applicare ed evolvere i vari esercizi.

Naturalmente, come già indicato nella scheda sull’ Ear Training, l’ascolto attento di molta musica e la trascrizione della stessa è un lavoro imprescindibile, che già da solo può portare a conseguire risultati diversi da persona a persona ma, in ogni caso, molto importanti.

Andrà in ogni modo affiancato (non sostituito!) da una serie d’esercizi che ci porteranno con ordine ad aumentare la nostra rapidità di riferimento nei confronti di una sigla (approccio razionale) o di una sonorità (approccio istintivo).

Naturalmente è necessario che la tecnica sia studiata con molte varianti ritmiche, dinamiche e con accenti nei vari attacchi e, soprattutto, cantando tutto ciò che si suona per assimilarlo non solo meccanicamente.

La stessa cosa vale per l’armonia, a parte il fatto che non è possibile cantare accordi. E’ possibile invece farlo per i movimenti delle fondamentali (cadenze ) del basso e delle principali linee di note guida.

Oltre all’aver acquisito un buon controllo sia razionale che istintivo sulle scale ed armonie necessarie sarà utile l’analisi melodica e formale di temi ed assolo di vario genere, ma sarà l’aver digerito una quantità consistente di questo materiale dal punto di vista pratico (in definitiva suonare e memorizzare il più possibile) la cosa veramente indispensabile.

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