Tecnica di base

Fin dall’inizio, nello studio della chitarra, è preferibile prendere in considerazione i vari aspetti della tecnica separatamente, per riuscire a controllarli e assimilarli meglio.

La postura delle mani e dello strumento rispetto al corpo saranno le prime cose da osservare attentamente.

Ogni argomento trattato in questa fase sarà molto specifico per poterci concentrare a fondo su ogni singolo problema.

Sarà formato da una scheda esplicativa in cui saranno fornite le informazioni utili allo scopo ed alcuni esercizi di base non legati a strutture d’alcun tipo, che serviranno ad introdurre l’argomento.

A questi saranno subito dopo affiancati alcuni studi in ordine crescente di difficoltà che, per poterne trarre la massima utilità, andranno eseguiti su una base (preferibilmente utilizzando il computer).

Dipende dal livello dell’allievo (e quindi dal tempo necessario all’assimilazione) il fatto di farli tutti subito o solo alcuni riprendendo gli altri solo in un secondo tempo.

I più complessi ci torneranno utili anche per mantenere la tecnica a distanza di anni.

In ogni caso questa prima fase (intesa come lavoro principale) non dovrà durare troppo a lungo, per consentirci di passare in tempi relativamente brevi, ma con un controllo che ci consentirà di far fruttare al meglio tutti i nostri lavori successivi, all’assimilazione di diteggiature di vario genere e di studi con intenti più musicali.

  • Esercizi Cambi corde:
    Questo primo esercizio coinvolge solo la mano dx, ed ha lo scopo di insegnarci a passare da una corda all’altra (adiacente e non) senza guardare e mantenendo lo stesso suono sia con la pennata in su che in giù.

  • Sincronia:
    Qui è la mano sinistra a essere impegnata (necessariamente insieme alla dx) a eseguire le ventiquattro possibili combinazioni delle dita.

  • Scioglimento:
    Per aumentare la velocità della dx questo esercizio sarà prima eseguito solo a corde vuote, e sarà seguito da alcuni studi che coinvolgono la mano sx in spostamenti laterali in vari punti di ogni corda, su tempi semplici e composti, con diteggiature prestabilite e da eseguire senza guardare il manico.

  • Snodo:
    L’esigenza di mantenere il suono fino alla nota successiva ma di non accavallarlo rende necessario questo esercizio che implica il movimento della prima falange di ogni dito su corde adiacenti.

  • Trillo:
    Il rapido alternarsi di due note con tutte le combinazioni di dita possibili, dapprima “pennandole” tutte e in seguito sempre meno, aumenterà notevolmente la forza della sx (in particolare 3° e 4° dito), la sincronia tra le due mani e l’agilità.

  • Legato:
    Varie forme di legato (in parte già introdotte con il trillo) applicate a diteggiature di vario genere, sia in posizione sia in orizzontale.

  • Vibrato:
    Alcuni modi di modulare il suono, al fine di arricchire l’espressività dell’esecuzione, sia verticalmente (più marcato) che orizzontalmente (più delicato).

  • Bending:
    Con possibilità diverse secondo il tipo di corde e della loro altezza sulla tastiera, alcuni esercizi che curano la durata, tipo d’intonazione e modulazione del suono nell’uso del “bending”.
    (A molti di questi esercizi sarà possibile affiancare le variazioni ricavate dalle varianti ritmiche).

La postura delle mani e dello strumento rispetto al corpo saranno le prime cose da osservare attentamente. 
Ogni argomento trattato in questa fase sarà molto specifico per poterci concentrare a fondo su ogni singolo problema. 
Sarà formato da una scheda esplicativa in cui saranno fornite le informazioni utili allo scopo ed alcuni esercizi di base non legati a strutture d’alcun tipo, che serviranno ad introdurre l’argomento.

A questi saranno subito dopo affiancati alcuni studi in ordine crescente di difficoltà che, per poterne trarre la massima utilità, andranno eseguiti su una base (preferibilmente utilizzando il computer). 
Dipende dal livello dell’allievo (e quindi dal tempo necessario all’assimilazione) il fatto di farli tutti subito o solo alcuni riprendendo gli altri solo in un secondo tempo.

I più complessi ci torneranno utili anche per mantenere la tecnica a distanza di anni. In ogni caso questa prima fase (intesa come lavoro principale) non dovrà durare troppo a lungo, per consentirci di passare in tempi relativamente brevi, ma con un controllo che ci consentirà di far fruttare al meglio tutti i nostri lavori successivi, all’assimilazione di diteggiature di vario genere e di studi con intenti più musicali.

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